Scuola: come spiegare il 25 aprile agli studenti

Il problema di come porsi di fronte a tale data così significativa e come spiegarla agli studenti, una data così importante e simbolica per la storia del nostro Paese, si intreccia e supera il discorso sulla didattica della Storia: il suo valore storico e civico si impone o così dovrebbe essere.

È necessario superare una impostazione didattica trasmissiva troppo spesso veicolata dai libri di testo ed andare verso un nuovo e diverso tipo di trasmissione delle informazioni legate alla Storia.

Questo è quello che si è cercato di fare con i ragazzi del CRU degli Istituti di Bomporto-Bastiglia e di Ravarino, coniugando una visita al meraviglioso Museo della civiltà contadina di Bastiglia, che ha aiutato i ragazzi ad attraversare il tempo, con la riflessione sui valori e l’importanza che la festa della Liberazione del nostro Paese ha rappresentato ed ancora oggi rappresenta per tutti noi.

La trasmissione della memoria ha diversi “avversari”, a cominciare dal tempo che passa, che significa distanza anagrafica e culturale dagli avvenimenti considerati fondativi di una comunità nazionale e, di conseguenza, minore legame emotivo.

Ma quest’anno i drammatici avvenimenti di cronaca che tutti stiamo vivendo, hanno purtroppo accorciato questa distanza e resi tutti, soprattutto i ragazzi, più consapevoli dei valori che in questa giornata si ricordano e dell’importanza della loro difesa.

Grazie a tutti coloro che hanno reso possibile questa manifestazione del ricordo del 25 aprile, a partire dal Comune di Bastiglia, nelle persone del Sindaco e del vice Sindaco, il commissario prefettizio, in rappresentanza del Comune di Bomporto, i docenti che hanno preparato la visita ed ovviamente gli studenti, che sono stati i veri protagonisti di questa bella commemorazione.

Concludiamo questo breve articolo con una citazione tratta da un articolo sulla didattica della storia di Filippo Furioso, pienamente condivisibile.

“Siamo in una fase di passaggio, in qualunque modo la scuola reinventerà la didattica della Storia e del 25 Aprile non potrà escludere il protagonismo attivo degli studenti come risorsa fondamentale: non solo per garantire un’istruzione di qualità, ma anche per intuire la direzione delle forme dell’apprendimento.”

 

 

 

 

Condividi e Stampa